Carrefour aumenta le vendite grazie alla Blockchain

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Mentre si intensificano i report e le dichiarazioni sulla Blockchain, la tecnologia su cui girano le criptovalute mette a segno importanti colpi a livello di immagine. L’ultimo in tal senso è quello derivante dalle dichiarazioni di Emmanuel Delerm, project manager Blockchain di Carrefour, secondo il quale il gigante francese della vendita al dettaglio avrebbe fatto registrare un significativo aumento delle vendite attribuito senza esitazioni alla modalità di tracking dei prodotti che si avvalgono di questo strumento. Per capire meglio i termini della questione, occorre ricordare che Carrefour ha optato per l’utilizzo della Blockchain con il preciso intento di tracciare carne, latte e frutta dalla fattoria al supermercato, osservando un notevole aumento delle vendite di questi prodotti, il quale non è stato evidentemente ritenuto casuale. Il tracking in questione ha avuto un particolare successo in Cina, Paese nel quale gli acquirenti ormai da tempo sono abituati a scannerizzare i codici QR presenti sulle confezioni dei prodotti, proprio per cercare di reperire quelli di maggiore qualità. Anche in Italia e Francia, però, l’iniziativa è stata salutata da un ottimo riscontro da parte di consumatori che decidono in genere di dedicare non meno di un minuto e mezzo alla lettura delle informazioni riportate sulle etichette dei prodotti alimentari.
La partnership con IBM
L’iniziativa di introdurre il tracking avvalendosi delle opportunità assicurate in tal senso dalla tecnologia è stata realizzata grazie ad una collaborazione con IBM Blockchain, che permette ai clienti di procedere alla scansione di un codice a barre QR sul prodotto mediante il proprio smartphone. Un modus operandi che ha come principale risultato l’ottenimento di numerose informazioni reputate decisive in sede di acquisto, come ad esempio la data di raccolta e di imballaggio, la locazione e il proprietario dell’azienda, la durata del trasporto e i possibili suggerimenti sul modo migliore di prepararlo. L’esperimento è stato condotto su una ventina di prodotti tra i quali il pollo, il maiale, il latte e i prodotti caseari, le uova e le arance. Al lotto dovrebbero presto esserne aggiunti ulteriori 100, cercando di dare risposte soprattutto su prodotti come quelli riservati all’infanzia o del settore biologico, per i quali i consumatori esigono risposte sempre più stringenti. Va anche sottolineato come le stesse fonti interne di Carrefour segnalino il fatto che la tecnologia ha il merito di crea una sorta di “effetto alone”, il quale va a tradursi in un ulteriore vantaggio per l’azienda: se infatti gli acquirenti avvertono la sensazione di potersi fidare di un prodotto del venditore, la corrente di fiducia si estende automaticamente anche agli altri articoli. Una serie di considerazioni che sembrano preludere ad una ulteriore estensione del raggio di azione della Blockchain a vantaggio dei consumatori, che però sembra far registrare dall’altra parte della barricata, ovvero da quella degli agricoltori, resistenze di non poco conto in merito alla condivisione delle informazioni.
Tracking anche nel settore della moda
L’iniziativa di Carrefour sembra ricalcare per grandi linee quanto accaduto nel settore della fashion, ove in particolare il marchio del lusso LVMH, che controlla brand come Louis Vuitton e Christian Dior, ha deciso di dare vita ad una Partnership con ConsenSys tesa allo sviluppo di una Blockchain il cui scopo sarebbe proprio il controllo dell’originalità di capi e accessori. Il servizio di tracking sarebbe in questo caso assicurato da Aura, sistema che consente una tracciabilità assoluta e totale dei prodotti la quale potrebbe rivelarsi il migliore antidoto possibile ad una zavorra di vecchia data, ovvero la contraffazione di cui sono vittima da decenni i grandi marchi della moda internazionale, con la perdita di proventi che ne consegue. Secondo gli esperti la mossa di LVMH ha comunque soprattutto il compito di garantire coloro i quali vogliono avere un prodotto effettivamente originale, senza la paura di spendere cifre rilevanti per merci contraffatte.
Un avallo notevole per la Blockchain
Il dato che emerge comunque da quanto detto sinora è la notevole crescita di reputazione per l’intero settore della Blockchain, di cui emerge sempre di più l’effettiva validità per una lunga serie di servizi e operazioni non solo di carattere economico e finanziario, ma anche legati alla vita di ogni giorno. Una evoluzione che consente alla tecnologia di porre le basi per estendere sempre di più il proprio raggio d’azione, come del resto preconizzato da alcuni importanti studi pubblicati di recente, a partire da quello di Gartner, il quale prevede una crescita esponenziale dei proventi del settore almeno sino al 2025, anche se in un quadro abbastanza contrastato.
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